L'emicrania è un disturbo comune e cronico che colpisce sopratutto le donne. Tale patologia ha effetti negativi sulla salute ed è costoso per i pazienti e la società.
Esistono numerose evidenze che collegano l'emicrania, in particolare con l'aura, all'aumento del rischio di eventi cardiovascolari
Grandi grandi studi di coorte, grandi meta-analisi, dimostrano che l'emicrania è associata ad un aumentato rischio di ictus ischemico, infarto del miocardio e tromboembolia venosa. E' risultato che sopratutto l'emicrania con aura è associata ad un aumento di ≈2 volte del rischio di ictus ischemico nelle donne ma non negli uomini.
I meccanismi responsabili dell'aumento del rischio di eventi cardiovascolari e cerebrovascolari negli individui con emicrania non sono completamente compresi e sono probabilmente multifattoriali.
Questa ipotesi è supportata dai risultati tra i pazienti con emicrania con ictus criptogenetico in cui la prevalenza di PFO con shunt da destra a sinistra si avvicina all'80% .
Ad oggi l’intero processo patologico e le relazioni tra emicrania a malattie cardiovascolari non sono state ancora completamente chiarite e pertanto non ci sono raccomandazioni stabilite per ridurre il rischio cardiovascolare tra i pazienti con emicrania attraverso una terapia specifica. Alcuni studi suggeriscono che una terapia con statine e Vitamina d3 riduce il numero e la violenza degli attacchi di emicrania, cosi come anche una terapia con beta bloccanti ,ma sono necessarie più evidenze per poterne dimostrare la reale efficacia e sicurezza.
Alla luce dei dati conosciuti finora è importante però riconoscere l'emicrania come un fattore di rischio accertato per eventi cardiovascolari e cerebrovascolari
I pazienti con emicrania, soprattutto le donne, avendo un rischio aumentato di sviluppare malattie cardiovascolari devono pertanto svolgere un'attività fisica regolare, astenersi dal fumo, adottare un alimentazione più controllata in modo da ridurre quanto più possibile gli altri fattori di rischio tradizionali cardiovascolari (pressione arteriosa, peso corporeo, colesterolo, glicemia, acido urico..) e ovviamente sottoporsi ad accertamenti cardiovascolari
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